UN NUOVO DIALOGO TRA CHIESA E AZIENDA, L’UOMO AL CENTRO

È stato Giovanni Paolo II, con la sua enciclica Centesimus Annus (1991), a segnare una svolta nel pensiero dei pontefici sul tema “economia e imprese”, oltre che sulla condizione delle persone, sempre al centro di tutto. Ecco un passaggio che rivela il segno dei tempi: «Molti beni non possono essere prodotti in modo adeguato dall’opera di un solo individuo, ma richiedono la collaborazione di molti al medesimo fine. Organizzare un tale sforzo produttivo, pianificare la sua durata nel tempo, procurare che esso corrisponda in modo positivo ai bisogni che deve soddisfare, assumendo i rischi necessari: è, anche questo, una fonte di ricchezza nell’odierna società. Così diventa sempre più evidente e determinante il ruolo del lavoro umano disciplinato e creativo e – quale parte essenziale di tale lavoro – delle capacità di iniziativa e di imprenditorialità»

Anche Karol Wojtyla: «La moderna economia d’impresa comporta aspetti positivi, la cui radice è la libertà della persona, che si esprime in campo economico come in tanti altri campi».

Molti sono i documenti che rivelano la grande tensione dei papi per le questioni del mondo, ognuno figlio del suo tempo eppure l’uno predica in continuità agli altri, pensieri fondativi che mettono la Chiesa davanti all’instabilità vissuta dall’umanità nelle diverse epoche storiche.

Papa Francesco, oggi, è il Pontefice “degli ultimi”. Ecco cosa ha affermato durante il suo recente viaggio in Messico: «Tutto quello che possiamo fare per dialogare, per incontrarci, per trovare migliori alternative e opportunità è già una conquista che merita stima e risalto. È l’unico modo che abbiamo per poter costruire il domani». Queste parole si identificano con una vera e propria sfida per l’intera umanità, che deve affrontare problematiche sempre nuove e flussi migratori in grado di mutare rapidamente equilibri apparentemente consolidati. Una sfida anche per le imprese, in prima linea su questo fronte del cambiamento.

Poche settimane fa, il Santo Padre ha incontrato i rappresentati di Confindustria e questa è l’ultima tappa, certamente la più evidente, di un lungo tragitto che l’industria in oltre un secolo ha compiuto nel conferire al lavoro un solido ruolo sociale.

Le parole-chiave di questo incontro sono state: “fare insieme”.

E voi, nelle vostre aziende, ponete l’uomo al centro come reale vantaggio competitivo sul mercato? Lo Studio Mario Silvano fonda la sua esperienza sul principio “dell’imparare facendo insieme”.

Siamo quindi lieti che il nostro metodo venga condiviso e divulgato dai grandi Pontefici come esigenza per il cambiamento futuro nella gestione delle aziende.

www.studiomariosilvano.it

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