40. I siringatori di pessimismo

 

Come evitare il contagio del lamento e essere pro-positivi?
Quante persone incontriamo che non sono mai soddisfatte di qualcosa o di qualcuno con cui vivono e/o lavorano (genitori, figli, capi, colleghi, ecc.)
Il lamento si esprime nelle forme più disparate: c’è chi assume un’espressione passiva di contrarietà e chi invece accusa in modo aggressivo qualcuno per torti presunti o reali.
Perché l’uomo ha l’attitudine facile al lamento?
A Genova in dialetto si dice: “….se non si può neanche mugugnare ….”
È certo che a volte ci sentiamo scoraggiati, insoddisfatti e frustrati.
Per questi motivi la lamentela rappresenta un bisogno di sfogarci per dire al mondo:
– Perché succede a me?
– Sono certo/a che avrei saputo fare di meglio! Non è giusto!
Mille saranno le ragioni valide del nostro mugugno, ma lo stesso molto spesso è inutile e rischia di contagiare gli altri.
Il “lamentoso”, generalizzando, vuole attirare l’attenzione verso di sé o si augura che gli altri siano insoddisfatti.
L’atteggiamento della lamentela fine a se stessa molto spesso infastidisce gli altri e i rapporti umani si inaridiscono.
Bisogna, al contrario, mettersi in discussione e spostare le energie dal lamento alle proposte con una maggiore fiducia in se stessi.
Solo modificando i propri atteggiamenti e aumentando le proprie competenze/capacità si possono ottenere nuove opportunità di successi e, quindi, di maggior soddisfazione.
Capire l’insegnamento che si accompagna a ogni episodio della vita e aiutare gli altri a migliorarsi deve essere il nostro quotidiano obiettivo.

Lo Studio Mario Silvano continua a proporre percorsi formativi che permettono di raggiungere una migliore consapevolezza di sé e quindi una migliore gestione delle proprie emozioni negative soprattutto nell’attività di vendita in cui la relazione umana è il principale “focus”.
Se volete saperne di più visitate il sito www.studiomariosilvano.it

FacebookTwitterGoogle+Condividi

One Response to “40. I siringatori di pessimismo”

  1. Alessandro Coopman

    Credo che un altro elemento che può farci auto-sabotare il nostro stesso lavoro sia la solitudine con la quale ogni tanto noi venditori ci troviamo. Sia quando vendiamo bene, sia quando non raggiugiamo gli obiettivi. A volte sentisi parte di un team, di un gruppo, o semplicemente sentirsi supportati dall’azienda è fondamentale. Senza questo fondamentale aspetto de avoo si rischia di cadere nel vortice silenzioso nella negatività. Esperienza personale. Grazie

    Rispondi

Rispondi a Alessandro Coopman Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *